Le prime iniziative cooperative prendono vita nella prima metà dell’‘800, nel contesto della rivoluzione industriale inglese che sconvolge l’assetto produttivo esistente e innesca, sul piano sociale, un movimento di reazione all’aumento delle disuguaglianze e allo sfruttamento dei lavoratori (Robert Owen, i pionieri di Rochdale). Seguono le iniziative cooperative francesi (Philippe Bouchez, Louis Blanc, Pierre Joseph Proudhon, Charles Gide) e quelle tedesche (Hermann Schulze-Delitzsch), con la nascita delle banche popolari e, nel 1862, della prima cooperativa bancaria Raiffeisen grazie a Friedrich Wilhelm Raiffeisen, che unisce alle ragioni economiche le motivazioni etiche di ispirazione cristiana.
Nel nostro Paese sorgono soprattutto in Piemonte, nel corso della rivoluzione del 1848, le prime associazioni di mutuo soccorso, che si diffondono rapidamente e formano la prima base organizzativa del movimento cooperativo. Ma è nel 1883 che viene costituita a Loreggia, in provincia di Padova, la prima Cassa Rurale, ad opera di un proprietario terriero, Leone Wollemborg. che prende a modello l’attività di Raiffeisen. Seguono, nel 1884, la Cassa Rurale di Cambiano di Castelfiorentino, in provincia di Firenze, e quella di Trebaseleghe, ancora in provincia di Padova.
Nel 1890, grazie alla operosità di un giovane sacerdote, Don Luigi Cerutti, nasce a Gambarare, in provincia di Venezia, la prima Cassa Rurale Cattolica. Nel 1891 l’enciclica “Rerum Novarum” di papa Leone XIII diviene il manifesto dell’ampio e diffuso movimento a sostegno della cooperazione di credito ispirata dal Magistero ecclesiale. Da quel momento le Casse Rurali cattoliche si diffondono capillarmente ad opera di sacerdoti illuminati (tra cui Don Lorenzo Guetti, Don Luigi Sturzo, Don Carlo De Cardona) e di esponenti di spicco della cultura cattolica dell’epoca (uno su tutti l’economista Giuseppe Toniolo, proclamato Beato da Papa Benedetto XVI nel 2012).