Un diverso modello di business
Riteniamo che la fase storica che stiamo vivendo sia una sfida per il Gruppo BCC Iccrea, da sempre impegnato, attraverso le BCC, nella crescita sostenibile dei territori. È diventato quanto mai urgente contribuire all’evoluzione dell’attuale modello di business verso un modello profondamente orientato al nuovo concetto di sostenibilità e alle nuove logiche di misurazione.
Per favorire quest’evoluzione, il nostro Gruppo vuole muoversi all’interno di un grande accordo sociale, che metta le comunità al centro dello sviluppo del Paese. Capitalismo di comunità non significa, infatti, solamente concentrarsi su settori specifici – quali, ad esempio, l’assistenza, la cura delle persone e dei luoghi, il turismo, la filiera agricola, l’ultimo miglio della distribuzione alimentare, ecc. – ma anche garantire alla comunità prospettive di crescita e di sviluppo: percorso essenziale per un Gruppo bancario nativo sostenibile e fortemente radicato sui territori.
Siamo consapevoli che occorre abbandonare lo short termism per dare una speranza all’ambiente, alla preservazione del territorio e, in generale, a tutti i temi ESG.
Per fare questo, adottiamo un metodo di lavoro che parte dall’analisi del nuovo contesto economico-sociale, dei nuovi trend, delle nuove sfide globali e locali e delle nuove esigenze delle nostre Comunità. Vogliamo dare risposte nuove ma con spirito nativo, lo stesso che caratterizzava le prime BCC, nate alla fine del XIX secolo, per assistere le categorie maggiormente svantaggiate e ai margini del sistema economico e produttivo del Paese.
La sostenibilità è ormai una strada obbligatoria per tutti gli attori economici, incluse le banche. Essere una BCC del Gruppo BCC Iccrea è un valore ulteriore, che ci impegna nella realizzazione di obiettivi ancora più alti.
Le leve strategiche
Prendendo spunto dalle più evidenti trasformazioni socio-economiche di questo periodo, abbiamo individuato quattro leve strategiche, con le quali sostenere l’evoluzione del modello di business e rafforzare la differenza che da più di un secolo ci contraddistingue come attore primario dello sviluppo sostenibile locale. Si tratta di leve che, secondo la Teoria del Cambiamento, possono essere considerate trasformative:
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Valorizzare la cooperazione per combattere lo sradicamento della società e il sentimento di sfiducia, contrastare il disinteresse per il “bene comune”, proporre modelli cooperativi come alternativa valida alla gestione dei beni ambientali, controbilanciare l’omologazione dei modelli e favorire una cultura finanziaria ed imprenditoriale attenta alla sostenibilità e alla digitalizzazione.
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Premiare chi crea bene comune per investire nella trasformazione, nella meritocrazia, nell’inclusione sociale, nella transizione ecologica, valorizzando le BCC come banche non solo a misura d’uomo, ma che si prendono cura del bene comune creando valore per la collettività.
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Indirizzare la Solidarietà verso la promozione di trasformazioni strutturali, secondo una visione di lungo termine anche a favore di quelle categorie che non possono esporsi in ambito di credito o investimento.
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Rafforzare la prossimità nelle periferie territoriali e sociali per ricostruire un tessuto connettivo capace di rivalorizzare i concetti di comunità, rallentando i processi di marginalizzazione nei sistemi produttivi, sociali e culturali locali.